Testimonianza di Madre Teresa di Calcutta (FC n. 36 – 2017)
“Quando parlo con una persona, quella per me è la più importante“.

Testimonianza di Madre Teresa di Calcutta (FC n. 36 – 2017)
“Quando parlo con una persona, quella per me è la più importante“.

Tra qualche mese saranno cinque anni di vita del Punto d’Incontro San Giorgio. E’ un periodo molto intenso di pensieri, emozioni e azioni. I volontari del gruppo stanno lavorando allo scopo di dare ad ognuno una rinnovata visione, una rafforzata motivazione, verso una delle attività più importanti, più coinvolgenti e anche più difficili: ascoltare in profondità i racconti della vita.
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Si prosegue nelle attività che sono pilastro portante del Punto d’Incontro San Giorgio, ossia i Presidi di accoglienza e ascolto presso due punti d’incontro a Poleo di Schio (il centro civico e la canonica), la Comunicazione verso la cittadinanza con l’invio a tutti i residenti del quartiere di riferimento (cinquemila notiziari e volantini), il fare Rete unendo le risorse esistenti con altri centri di ascolto della zona, la Formazione interna verso i volontari dell’ascolto e la Formazione verso la cittadinanza con l’aiuto di importanti professionisti.
Tutto ciò si integra nella continua Ricerca che i singoli e il gruppo mantengono costante per una personale crescita e per una crescita del gruppo stesso. Il percorso si inserisce inoltre in una esperienza che si definisce “Gruppi d’Incontro“, in cui il cambiamento personale è la trasformazione della persona che può avvenire grazie all’esperienza diretta vissuta in piccoli gruppi d’incontro volta a volta formatisi. Ed è questo il succo della Formazione che viene rivolta ai volontari stessi e alla collettività. Cardine di tutte le attività è quindi l‘ascolto autentico che rimane il focus centrale dell’esperienza del Punto d’Incontro San Giorgio, autentico perché riesce a farsi prendere dalla grandezza dei racconti della vita.
Ecco allora il pensiero dedicato a chi riesce a farsi coinvolgere dalla grandezza dei racconti portati dalla vita delle persone. A chi svolge professioni educative, sociali, di cura, e accompagna storie fragili o bloccate a generare altra storia.
– a cura di Gianni Faccin –
Ottobre 2017
I servizi di ascolto sono operativi presso i due presidi di Poleo a Schio (Vi).
Si riparte.

EDITORIALE 1
“Quando qualcuno ti ascolta davvero senza giudicarti, senza cercare di prendere la responsabilità per te, senza cercare di plasmarti, ti senti tremendamente bene”.
.
Giusto un anno e mezzo fa, con questa stupenda massima di Carl Rogers, usciva, dedicata ai volontari del centro di ascolto, la prima newsletter denominata Ariannanews, per tenere il filo dell’ascolto. Vi si preannunciava l’idea di un blog per allargare il filo dell’ascolto, ascolto come stile di vita.
Ed eccolo il nuovo blog (https://dimmitiascolto.wordpress.com/) per gli operatori, i simpatizzanti e tutti coloro che vorranno mettersi in discussione con questo mezzo moderno, da tempo collaudato, come modalità decisamente rispettosa in quanto non invadente, avente finalità di contatto, approfondimento e discussione. Una modalità dalle ovvie limitazioni, per poter restare in tema, per non fare scalpore, ma per dare occasione di confronto e crescita.
Per riscoprire on line il gusto delle cose vere e autentiche.
Chi è interessato o semplicemente curioso può iscriversi al blog e leggere, partecipare, in piena libertà, nel rispetto delle regole.
Come nel caso di altre pubblicazioni e della stessa newsletter, nulla è stato fatto per caso, almeno nelle nostre intenzioni.
Serve sempre di più un “filo” che unisca le persone, per stare meglio, per provare a stare meglio, adottando però nuovi stili di vita.
Per esempio investendo in uno stile comunicativo autentico e non manipolativo, che sia rispettoso della persona e che si fondi sull’ascolto autentico.
A quasi cinque anni dalla partenza del centro di ascolto denominato Punto d’Incontro San Giorgio, è maturata l’esigenza di uno slancio ulteriore.
Questo a partire da quanto realizzato sinora, tenuto conto dell’appoggio dell’associazione madre, la San Giorgio Onlus, del Comune di Schio, delle molteplici collaborazioni e della crescita dei singoli operatori che sono stati e sono il vero motore di ogni iniziativa, come persone e come “gruppo”.
Il nuovo slancio l’abbiamo trovato nel costruire il nuovo progetto di ascolto denominato “Oltre – PoleoSocial2016” e il percorso per centri di ascolto “DimmiTiAscolto”, che rappresenteranno sempre di più una univoca dimensione culturale verso la cittadinanza di tipo “in-formativo”, in aggiunta al servizio già in essere di presidio di ascolto nel territorio.
Buon ascolto a tutti.
Angela – Annamaria – Clitta – Fabiola – Gianni – Serena
“C’è un ascolto di superficie che non lascia scendere la parola in profondità, che tocca le orecchie ma non il cuore: in questo caso la parola donataci e subito dimenticata, “mangiata” e portata via dall’oblìo.
C’è un ascolto che non resiste alla prova del tempo: si ascolta con gioia ma poi non si comprende.
C’è poi un ascolto che è dissipato, che non è capace di discernimento: esso accoglie molteplici parole ma questa grande quantità di stimoli seducono e producono affanni e preoccupazioni, stordiscono e disorientano, soffocando così la parola di vita. C’è un troppo pieno che intontisce e “snerva”.
Infine c’è un ascolto che fa spazio, che comprende, ovvero fa scendere in profondità la parola, la custodisce, la medita, le lascia il tempo di maturare, di svilupparsi nei suoi molteplici sensi, di crescere: è l’ascolto pacato, concentrato, che ritorna spesso sulle parole ascoltate, che cerca in esse il seme di vita per trattenerlo e lasciare invece ciò che è accidentale, scorza e non sostanza. Questo è un ascolto fecondo perché preparato dall’attesa dell’incontro; è un ascolto fecondo perché sgombro di tutto ciò che potrebbe distrarre o ostacolare; è un ascolto fecondo perché si lascia trasformare da quel seme che caduto in esso ora cresce nelle sue profondità”.
(Sorella Ilaria – Monastero di Bose – 28 luglio 2017))


“Per una curiosa coincidenza (ma le coincidenze non esistono), quest’anno sono usciti a poca distanza due libri, un saggio ed un romanzo, che potrebbero stare sotto un’unica etichetta, in questo caso il titolo del primo: l’ascolto gentile.

“L’umano è un essere che interroga e si interroga, quindi cerca una risposta: ma le domande sono molto più decisive delle possibili risposte.
Le domande che abitano in noi determinano la qualità della nostra vita della nostra convivenza”.
(Enzo Bianchi)

“Quando una persona capisce di essere sentita profondamente, i suoi occhi si riempiono di lacrime. E’ come stesse dicendo: ‘Grazie a Dio, qualcuno mi ascolta. Qualcuno sa cosa vuol dire essere me'”.
(Carl Rogers)
L’importanza dell’ascolto
di Fabio Folgheraiter – Università Cattolica S. Cuore
“”Essere sentiti profondamente.
Quando mai ci capita? Nella vita di tutti i giorni, si è capiti per lo più superficialmente, quando va bene.
Carl Rogers dice agli operatori sociali che “l’intervento” più pregiato, che fa piangere di gioia, è quello di ascoltare davvero.
Se noi ci sentiamo capiti in un colloquio di aiuto, quando perciò il fardello che ci teniamo dentro è pesante, vuol dire che abbiamo finalmente allacciato quella tanto attesa connessione esterna con una persona che non ha paura di sapere che “cosa vuol dire essere noi”, che non si difende dalla nostra sofferenza.
Abbiamo trovato un Altro che è la proiezione di noi stessi nella nostra stessa volontà di prenderci a cuore.
Di chi potremmo fidarci di più?””

“Non ti accorgi che l’Altro è anche dentro di te.
Pensi invece che venga in qualche modo da fuori e ritieni di scorgerlo anche nelle opinioni e azioni del tuo prossimo che ti ripugnano.
Lì lo combatti, essendo del tutto accecato.
Chi invece accetta l’Altro che gli viene incontro, perché è presente anche in lui, non lotta più, ma guarda dentro di sé e tace”
(da Liber Novus – C. G. Jung)
