Verso l’altro

“Di tutto restano tre cose: 
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
 
Pertanto, dobbiamo fare: 
dell’interruzione, un nuovo cammino,
della caduta, un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno, un ponte,
del bisogno, un incontro”.
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Nota di Gianluigi Coltri
“”Il web ha deciso che questi versi sono di Fernando Pessoa, ma non lo sono, rivelerò alla fine di chi sono veramente. Ma il web se ne frega, di questa come di altre fake news, e fa rimbalzare nell’etere (si diceva così, in passato) dei versi molto belli, confondendo gli autori. Però, anche nella falsa attribuzione, può esserci qualcosa di buono, anzi di più.
La prima parte è ragionevolmente pessimista: la caducità, la provvisorietà, l’incompiutezza segnano l’esistenza umana, anzi, forse la definiscono (ci riscattiamo, se vogliamo, solo in una prospettiva ulteriore, superando i confini della vita terrena). La prima parte ci pone i limiti, i confini, le fatiche, gli affanni.
Ma la seconda parte è tutta movimento, apertura, ripresa: l’inizio di un cammino, il passo di danza, il primo gradino di una scala, l’attraversamento di un ponte, il movimento verso l’altro. Sono movimenti, cioè processi. Così, forse, ci definiamo meglio che con gli spazi: avviamo, iniziamo, ciò che qualcun altro condurrà, proseguirà, completerà, chiuderà. Siamo del tempo e nel tempo.
L’autore è Fernando Sabino, scrittore brasiliano morto nel 2004, non sono i versi di una poesia, ma le righe di un romanzo (“O encontro marcado”), le ho sistemati io come fossero versi.  Non hanno niente di Pessoa, ma fa figo attribuirli ad un grande scrittore, piuttosto che ad uno sconosciuto esistenzialista””.
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Insieme all’Ascolto, guardando nella stessa direzione

Gli Operatori volontari di Poleo e di S. Cuore, frazioni e parrocchie di Schio (Vicenza), facenti parte del quartiere più grande un tempo denominato Stadio, per la presenza del vecchio stadio del Coni, hanno deciso di fare rete collaborando ancor di più.

In un epoca in cui tutti parlano e danno giudizi, spesso senza sapere quale sia l’argomento vero, in cui molti dicono che è indispensabile “fare rete”, senza passare a mettere in pratica la buona intenzione, ecco un piccolo esempio che mette insieme esperienze diverse, con matrice diversa.
E’ una bella e buona pratica in cui pur diversi si guarda nella stessa direzione, facendo le cose che accomunano e mantenendo fede alla propria identità associativa.

INSIEME all’ASCOLTO delle persone!

Siamo lieti di annunciare che si rende ancor più operativa la rete di collaborazione tra il nostro Punto d’Incontro San Giorgio e il Centro di Ascolto S. Cuore.
Riparte l’attività formativa insieme e insieme ci si offre all’ascolto delle persone.

26/3/2017                 Punto d’Incontro San Giorgio e Centro d’Ascolto Sacro Cuore

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Dedicato ai volontari del centro

Editoriale zero

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Dalla goccia al fiume al mare …

Ai carissimi collaboratori e amici che sono ancora oggi con me per cercare di aiutare chi non ce la fa dopo oltre quattro anni di ricerca, impegno e condivisione.

Altruismo il più possibile disinteressato per essere autentico.

Grazie a Angela, Anna, Anna Ester, Annamaria, Beppe, Clitta, Emanuela, Francesca, Gianfranco, Maria,  Maria Rosa e Serena. Un grande grazie!

Sento di esprimere poi riconoscenza anche ai nuovi amici e volontari: Beatrice, Fabiola, Ivonne, Miris, Rosanna e Rosy.  Grazie!

Gianni

Goccia nell’oceano

«Se una persona, una famiglia, un gruppo o una comunità hanno bisogno aiutiamole. Meglio ancora aiutiamole ad aiutarsi»  

                Tutto ciò perché?

«Per cercare di ricreare nella nostra realtà territoriale nuovi slanci di speranza e di fiducia, favorendo nelle persone e nella comunità nuove consapevolezze. Allo stesso modo in cui una goccia rigenera, insieme a molte altre gocce, l’oceano»

(dal Progetto culturale)