Anche nel governo della cosa pubblica, a partire dal piccolo e locale, è importante l’ascolto autentico. L’ascolto che si pone come relazione autentica, in pratica come ponte verso gli altri. Ecco il parere di un amministratore che ha svolto attività politica e pubblica partendo da un ideale: il dialogo tra le persone prima di tutto: Luigi Dalla Via.

“Il mondo oggi è molto cambiato. È un mondo complesso che richiede risposte complesse. Le risposte complesse è difficilissimo confezionarle e comunicarle. Oggi c’è meno dialogo diretto mentre tante cose importanti sono demandate a strumenti tecnologici. Oggi c’è anche difficoltà di leadership a tutti i livelli. C’è quindi difficoltà a dare risposte veloci a cambiamenti veloci. Scattano così tante paure che sono comprensibilissime, ma portano a chiudersi. Questo, in prospettiva, non è una via d’uscita, una soluzione. La via d’uscita non è fare emergere gli individualismi o i nazionalismi. Non è tornare indietro, anche se ci fossero dei vantaggi a prima vista. La via d’uscita è trovare nuove strade, senza i muri, ma cercando accordi e punti in comune. Serve la vera politica, quella che trova l’interesse comune. Si tratta di mettersi al servizio. Mettersi al servizio, fare proposte o fare delle attività, si deve fare sempre con grande umiltà, ma anche con grande capacità di ascoltare i cittadini, arrivando a proposte e scelte che siano sintesi di istanze che divengono collettive e non scelte in risposta a singole istanze. Il fatto è che il consenso della gente arriva più facilmente dalle risposte ai singoli più che dal progetto, ma la responsabilità politica di un amministratore è dare senso alla progettualità oltre che alle risposte ai singoli.
Io tendo a vedere la parte costruttiva, più che a vedere la parte che si contrappone. Sono per tessere, per mettere insieme questioni complesse, persone distanti. Non sono per dividere. Inoltre, se una persona assume un ruolo istituzionale e divide si prende una responsabilità terribile. Una comunità divisa non è mai una cosa buona. Pare che oggi vincano i sostenitori dei mal di pancia … Oggi ancor di più non c’è bisogno di persone che spingono sui mal di pancia, ma di persone che desiderano costruire ponti di dialogo”.