Il significato dell’ascolto

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“Ascoltare è uno stile di vita, un modo di essere che dovrebbe far parte del background culturale di tutti noi.

L’esperienza dell’ascolto genera nell’altro uno spessore in termini di consapevolezza ed efficacia. L’ascolto è alla base dell’instaurarsi di buone relazioni. Solo in una relazione significativa si cresce e si impara. Deve però essere fatta una precisazione: non basta un buon carattere e del buon senso. Grazie all’ascolto si possono intuire le diverse personalità e si può entrare in relazione con ognuna di loro. Solo a questo punto il terreno è fertile per creare un rapporto di stima e accettazione, rapporto che favorisce l’insegnamento e l’apprendimento. Attraverso questa strada si ha l’opportunità di conoscere davvero l’altro. Questa conoscenza è fondamentale per gestire il gruppo nel caso di un insegnante: la gestione del singolo, infatti, è alla base della gestione del gruppo, anche complesso. La gestione del gruppo passa dall’interazione con tutti: significa trovare insieme una strada comune che parta dal riconoscimento dei bisogni e delle differenze individuali. Il percorso della relazione segna il percorso dell’apprendimento. Per rendere più chiaro quanto detto, è sufficiente riflettere sulle azioni svolte dagli sportelli di ascolto nei casi di disagi particolari. Gli operatori si pongono in una dimensione di ascolto empatico che permette alla persona di sentirsi capita, accettata e riconosciuta per ciò che è. Essere riconosciuti nella propria specificità permette di dare spazio e voce alle difficoltà, e quindi consente una loro elaborazione al fine di trovare possibili soluzioni. Ascolto e linguaggio accettante possono già da soli curare il disagio.

Nel caso dell’insegnante, che non deve «curare», sono elementi che possono favorire fortemente il rapporto con l’alunno e condizionare positivamente l’apprendimento. Queste capacità, trasposte in ambito pedagogico e didattico, possono rappresentare una risposta alla richiesta di aiuto degli insegnanti che, sebbene disciplinarmente competenti, non riescono a far fronte alla complessità delle classi e a stabilire buone relazione con gli studenti, con i genitori e con i colleghi”.

(Elisabetta Leslie Papacella, tratto da “Pensare all’ascolto per favorire le relazioni educative” – Ed. Babelenews.net)

Pubblicato da dimmiTiascolto !

Centri di ascolto e di cultura comunicativa - emanazione Gsm San Giorgio Odv

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