Dalla Relazione all’Aiuto

E’ interessante affrontare il tema della Relazione d’Aiuto.

Ci saremmo arrivati presto o tardi. L’attività di primo ascolto del Punto d’Incontro San Giorgio rientra infatti nelle relazioni di aiuto. Ma vediamo di cosa stiamo parlando partendo dalle parole.

Relazione e Aiuto con riferimento a quanto dice una professionista Assistente sociale e studiosa, la dot.ssa Chiara Avataneo (la relazione) e a quanto pubblicato nel sito unaparolaalgiorno.it (l’aiuto).

Relazione L’etimologia del termine relazione è il verbo latino refero-refert-relatum-referre che può essere tradotto nei significati di: riferire, riportare, restituire. Tutti questi verbi implicano un rapporto tra due persone, attraverso “qualcosa” che li vincola, li definisce, deve essere fatto, considerato o riportato: questo “qualcosa” è ciò che crea il rapporto. Perché ci sia una relazione sono così necessarie “due entità” e un “prodotto”, frutto dell’interazione dei due elementi e non di uno soltanto. Il concetto di relazione si associa al termine rapporto, interazione. La possibilità di identificarsi e specificarsi di un individuo rispetto ad un altro, sembra possibile solo all’interno del rapporto e della relazione che si crea tra due persone. Il termine relazione è molto più forte e pregnante del termine interazione. Quest’ultimo implica una semplice unità di scambio tra due persone, la relazione pare avere a che fare con qualcosa in più e di più profondo”.

Aiuto – “E’ un’opera che in un momento di difficoltà si presta o si riceve. Deriva dal latino adiutus-adiuvare, composto di ad e iuvare giovare.
In sé questa parola non contiene il momento di difficoltà, ma solo il giovamento – dato o ricevuto. È chiaro, però, che sia proprio il momento di difficoltà a far risaltare questo atto: non si parla di aiuto se un amico arriva a casa tua portando la cena, ma se è qualcosa che non ti potevi permettere, o che non avevi il tempo di fare, questa azione chiara risalta sullo scuro della situazione. Allora riesce come atto nobile, di alta umanità e di grande delicatezza: anche prestare il giusto aiuto non è facile, così come spesso non è facile accettarlo.
È un grido, una necessità urgente, un’offerta generosa. Un’esperienza strana perché vissuta – per una volta – dalla parte di chi riceve anziché dare, come un genitore invecchiato e ora bisognoso dell’assistenza del figlio. Trovarsi dalla parte dei bisognosi rende più consapevoli che non è facile lasciarsi aiutare e nemmeno imparare un poco di umiltà”.

Da queste parole arriviamo alla Relazione d’Aiuto.

Vediamo il significato in breve. Avremo ancora modo di tornarci.

Il termine Relazione d’Aiuto rappresenta il legame che si instaura tra una persona capace di dare aiuto e un’altra che ha bisogno di riceverlo” (Fabio Folgheraiter).

Guardando per esempio ai servizi sociali di un ente territoriale, “è immediato pensare che l’aiuto arrivi attraverso la relazione che si crea tra la persona che si rivolge al servizio e l’operatore. In tal caso la relazione potrebbe essere così intesa come un legame esclusivo tra l’operatore e la persona stessa che chiede l’assistenza” (Chiara Avataneo).

Esistono, come potremo vedere in altre fasi del nostro blog, almeno due elementi di rilievo nella Relazione d’Aiuto:

. un legame significativo che coinvolge entrambi, l’operatore e la persona  che chiede   l’assistenza (detta anche Cliente o Utente);

. un ponte tra una situazione attuale di chi è nel disagio e una situazione migliore, a cui  approdare grazie al sostegno dell’operatore (persona competente).

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(Foto Anna Patt 2017)


Pubblicato da jeans ouriant

https://www.aiutoallapersona.it/ https://dimmitiascolto.org/ https://associazionelibellula.org/ https://abitandoladistanza.com/

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