Ascolto nella professione

L’ascolto, secondo Lidia Lazzaretto, Counsellor in dinamiche relazionali, formatrice e ReSonance Coach, come riportato nella sua tesi di specializzazione a pag. 5 (cit.), è uno degli strumenti privilegiati dei professionisti nelle relazioni d’aiuto e a volte capita che l’unico strumento possibile sia proprio l’ascolto e l’ascolto del corpo.

Una cosa è certa tale strumento non è di esclusivo utilizzo dei professionisti, anzi le abilità d ascolto “devono” poter far parte del bagaglio di ognuno di noi.

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“”L’ascolto attivo richiede una piena partecipazione del professionista della relazione d’aiuto con il fine, tra l’altro, di aiutare il cliente a capire e ad ascoltare meglio ciò che rivela: non c’è inquinamento da pensieri confusivi, che non entrano nella relazione tra i due. Colui che ascolta deve aver imparato a incoraggiare i clienti a parlare più liberamente e quindi a mostrare rispetto non soltanto per il contenuto di quanto viene detto, ma anche per i sentimenti e le esperienze che sottendono le parole. Non è meno importante essere, nell’ascolto, congruenti, ciò implica il fatto di “essere veri in maniera trasparente”, manifestando al cliente ciò che si sente al fine di evitare incongruenza e distanziamento che possono crearsi tra ciò che si esprime a livello verbale e il non verbale“”.

– Lidia Lazzaretto –

(dalla tesi di specializzazione In volo libero – L’Ascolto pag 5 – Ilmiolibro.it)


 

Pubblicato da Gianni Faccin

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