Come due innamorati …
Ci chiediamo spesso come comunicare all’altro il centro del nostro servizio: l’Ascolto Attivo. Ce lo propone un missionario, insegnante universitario, scrittore e molto altro. Un operatore e ricercatore, che ha fatto dell’Ascolto un fondamentale stile di vita. L’ascolto è stato ed è per lui il filo invisibile che permette di renderci permeabili ai luoghi e alle persone, che ci consente di costruire un nuovo, accogliente spazio di relazione, che ci mostra concretamente che il mondo è una casa, una sola. (1)
Ecco un brano tratto da una sua intervista. Sia un piccolo suggerimento per una applicazione concreta a cominciare da questo S. Natale (ecco l’augurio della nostra Redazione).
C’è un ideogramma cinese che è molto eloquente: raggruppa tre sotto caratteri che rappresentano gli orecchi, gli occhi e il cuore. Il messaggio è chiaro. Si ascolta utilizzando tutti e tre questi organi: gli orecchi, gli occhi e il cuore.
Noi molto spesso assistiamo a forme di ascolto passivo: magari mentre parliamo il nostro interlocutore guarda il telefono, si distrae per un nonnulla, non ci guarda, non annuisce, non reagisce, non interviene o interviene troppo. In tutti questi casi sentiamo di non essere ascoltati.
L’ideogramma cinese ci invita all’adozione di un altro tipo di ascolto, un ascolto attivo, basato sull’empatia, cioè sulla compartecipazione tra contatto visivo, corpo e sentimento.
Se guardiamo due persone che si vogliono bene, per esempio due innamorati che si parlano, notiamo che questo tipo di ascolto avvicina così tanto le persone che nel parlarsi e nell’ascoltarsi tendono ad avere la stessa postura, a usare lo stesso tono di voce e la stessa gestualità. (2)
Ecco, questo è l’ascolto attivo.
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Citazione, riferimenti (1): da Avrò cura di te di Massimo Orlandi e Attilio Varricchio – ed Romena 2024
Immagine in evidenza: Ascolto attivo (ideogramma cinese dell’ascolto tratto dal web)
Immagine di chiusura: Couple (coppia d’innamorati) da Pixabay
Pezzo riprodotto (2): da intervista a don Gianni Criveller da sezione La cura dell’ascolto in Avrò cura di te (v.s.)