di Gianni Faccin –
Ci sono momenti …
Sì, è capitato a tantissime persone. Chi non è stato toccato alzi la mano.
Ci sono momenti nella vita di ognuno in cui ci troviamo confusi e ci sentiamo bisognosi di una segnalazione, di indicazioni, come quelle stradali che ci dirigano, verso destra o verso sinistra.
In alcuni momenti della nostra vita, ci sono libri che ci fanno da semaforo e ci invitano a fermarci. Poi ci danno il verde, il via libera per proseguire.
Ci sono libri che riescono a rivelarci a noi stessi. Libri che, talvolta dopo esperienze dolorose o di crisi personale, esperienze di perdita o di debolezza, riescono a farci ripartire dandoci la spinta verso una piena realizzazione personale.
Che ci succede in questa casi?
Succede che ci ritroviamo dentro le storie che leggiamo, diventiamo i protagonisti di quelle storie e spesso ci ritroviamo descritti e vengono descritte le nostre esperienze.
Questo processo di identificazione ci permette di accarezzare le nostre ferite e di comprenderne il significato. Ci permette di fare pace con noi stessi, di perdonarci e e di lasciare andare le storie altrui con le persone che ci hanno ferito.
Ci permette anche di alleggerire i nostri sensi di colpa, e di rimetterci in moto, perché anche noi possiamo aver ferito qualcuno.
Nei libri troviamo molto più di tutto questo.
E leggere è una strada senz’altro da coltivare.
Si tratta di dare alla lettura una funzione molto elevata che è quella di cura di noi stessi.
E’ una ricchezza inestimabile avere a disposizione dei libri da leggere e da condividere con altri lettori.
Alla base c’é la penetrazione nelle vicende umane narrate dagli scrittori di ogni tempo, depositate nei libri stessi e messe a disposizione dei futuri lettori.
Se ci pensiamo è un miracolo continuo.
E’ un patrimonio grandissimo che ci viene offerto senza condizioni.
.
