
Matto – dietro ogni scemo c’é un villaggio
COLLAGE a cura di Giorgio Santacaterina –
‘Un invito alla riflessione, spero utile’
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3/2021
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“Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro
E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto”.
[Fabrizio De Andrè: ‘un matto. Dietro ogni scemo c’è un villaggio’]
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“I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?”
[Simone Cristicchi: ‘ti regalerò una rosa’]
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“I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia,
A caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno più niente, intorno a loro più nessuna città,
Anche se strillano chi li sente, anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti, sull’orlo della normalità,
Come stelle cadenti, nel mare della Tranquillità.
Trasportando grosse buste di plastica del peso totale del cuore,
Piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore o se ce l’hanno è sprecato”.
[Francesco De Gregori: ‘i matti’]