Cambiare per non perdersi
“La vera rivoluzione che ciascuno di noi ha il potere di compiere, la sola che può realmente contribuire a cambiare in meglio il mondo e la società che ci circondano, è quella di cambiare prima di tutto se stessi“.
Ecco un contributo sul Cambiamento, come opzione di noi esseri umani, da parte di Alessandra Mastrodonato, insegnante, ricercatrice e collaboratrice de Il Bollettino Salesiano (recente pubblicazione nel numero di gennaio 2018 della rivista fondata da San Giovanni Bosco – g.c.).
“”Che si tratti di cambiare città o Paese per cercare lontano da casa una realizzazione professionale a lungo rincorsa e mai pienamente raggiunta, oppure di mettersi alla prova nel confronto dagli esiti tutt’altro che scontati con nuove responsabilità affettive e familiari, o più semplicemente di rimodulare le proprie abitudini e i propri ritmi di vita per adattarli alle richieste inevitabilmente più esigenti della condizione adulta, l’incontro con il cambiamento non è mai indolore.
Il nuovo ci attrae, è un potente motore di sperimentazione e di speranza, ma al tempo stesso ci spaventa, ci mette in crisi, poiché ci costringe a rivedere e modificare atteggiamenti, prospettive e modi di pensare ormai cristallizzati e rassicuranti. Che ci piaccia o no, il cambiamento è il processo attraverso il quale il futuro irrompe nelle nostre vite, le sconvolge, ne sovverte persino le fondamenta, sospingendoci in territori inesplorati dentro e fuori di noi.
Eppure, come confermano diverse ricerche sui giovani adulti del terzo millennio (under 35), questi sono spesso restii a vivere con fiducia le trasformazioni più o meno radicali che attraversano le loro vite, preferiscono, non di rado, galleggiare nelle acque sicure delle proprie abitudini consolidate piuttosto che avventurarsi nel mare incerto e insidioso della “possibilità”. Anche quando accolgono la sfida di percorrere strade sconosciute e di provare a fare spazio al nuovo nella propria quotidianità, faticano a lasciarsi trasfigurare in profondità dalla logica salvifica e dirompente del cambiamento e tendono più che altro ad adattarsi alle trasformazioni imposte dalla situazione contingente piuttosto che essere realmente protagonisti di scelte inedite e consapevoli.
Accettano, in altre parole, di fare qualche piccola deviazione di percorso, ma non sono disposti a rimettere in discussione la direzione di marcia e la meta finale del sentiero intrapreso. E se questo può essere, talvolta, il segno di una solida fedeltà alle proprie scelte esistenziali e della capacità di tener fermi i propri obiettivi e valori non negoziabili, rifuggendo dal rischio di sprofondare nella voragine dell’incertezza e del disorientamento, spesso può diventare anche un alibi per non essere costretti ad impegnarsi in un più faticoso lavoro interiore di conversione del cuore e un vincolo che impedisce loro di includere nuove e più esigenti opzioni nel proprio orizzonte di senso.
Perché la vera rivoluzione che ciascuno di noi ha il potere di compiere, la sola che può realmente contribuire a cambiare in meglio il mondo e la società che ci circondano, è quella di cambiare ‘prima di tutto’ noi stessi“”.
Alessandra Mastrodonato
.
——————————————–