“”La memoria è potente. Non modifica ciò che è stato ma può, deve, evitare che ancora continuino i più fragili a pagare la prepotenza dei più forti”“.
(Moni Ovadia – lameridiana.it)
Oggi è importante cominciare a trasferire al futuro il valore della Memoria. Far sì che la Memoria diventi fertile e possa produrre mezzi perché non si ripeta quanto è successo, e continua a ripetersi ancora oggi in tutto il mondo.
Serve assolutamente creare un ponte tra le generazioni. I testimoni diretti, tra un po’ non ci saranno più.
Il 25 gennaio, a Milano, è stato presentato un libro speciale, diretto proprio a quelle persone che, in quanto portatori di handicap, furono subito tolte di mezzo dalla violenza dei regimi totalitari.
E’ il Diario di Anna Frank in simboli (Ed. La Meridiana).
Ecco quanto dice Ovadia: “Questa edizione del libro di Anna Frank è particolarissima e ha un valore simbolico e concreto straordinario e che io saluto come un’iniziativa che dovrebbe essere presa a paradigma per dare futuro a questa idea della Memoria che è tanto importante per le nostre società quanto rischiosa nella sua gestione. […] Questa pubblicazione non è scritta con il linguaggio consueto, ma con un linguaggio nuovo e a mio parere straordinario. Parliamo di un linguaggio di immagini e di simboli che permette alla storia paradigmatica di questa ragazzina […] con un talento straordinario […] di essere accessibile a persone e esseri umani che hanno deficit cognitivi. Questo libro stabilisce un ponte tra le vittime ebree della Shoah e le prime vittime sterminate dal regime nazista, i portatori di handicap. Fu quello il primo sterminio, il primo marchio di quello che era il nazi-fascismo”.
Ecco la presentazione del libro che di fatto è una lezione di un grande sulla Memoria.
Circa un quarto d’ora di “valore”.
(Moni Ovadia, italiano con origini bulgare, ebreo, è attore di teatro, drammaturgo, scrittore, compositore)