Ascolto e Silenzio

Il Silenzio si ascolta?

Gianluigi Coltri, studioso, poeta e scrittore ama recensire testi di autori vari. E’ interessante la recensione di qualche giorno fa su questi temi, decisamente inusuali per la società contemporanea eppure così importanti, per esempio per il bene della persona.

Il pretesto a cui Coltri ricorre è il rapporto con la musica.

“Nella collana filosofica di piccoli saggi dell’Accademia del Silenzio, trova posto anche il confronto tra musica e silenzio. Sembrerebbe una contraddizione in termini, ma Ferrari, musicologo e insegnante di didattica della musica, ci inoltra in un percorso affascinante. Già: si tratta di scoprire il silenzio dentro la musica.
Il silenzio può essere quello dell’ascoltatore, nella sala del concerto, come qui sopra proposto, ma può essere anche dentro la musica. Bach, nella sua “Passione secondo Matteo”, quando arriva il momento cruciale del ‘Mio Dio mio Dio perché mi hai abbandonato’, gli archi, che per tutta la composizione hanno accompagnato ogni parola di Gesù, qui tacciono. Gesù muore solo, ed anche musicalmente questo viene sottolineato. Da brivido, ma siamo in presenza di Bach, l’assoluto genio musicale.
Ma c’è anche un altro significativo luogo musicale per il silenzio: la pausa. E’ questo un silenzio espressivo, che apre scenari nuovi.  Mi allontano dal saggio di Ferrari: penso alle produzioni musicali dell’etichetta ECM, diretta da Manfred Eicher, che del silenzio ha quasi un culto. Molti lavori sembrano avere le note appese al silenzio, sospese in atmosfere rarefatte, meditative. Qualcuno, ogni tanto, dice che sono anche noiose, ma io trovo comunque che si tratti di proposte veramente alternative, in tempi come questi, dove domina il chiasso. Nel medioevo, nell’arte dominava l’horror vacui, la paura del vuoto, così bisognava riempire tutto, la parete di pittura, il fregio di decorazioni. Oggi, ci riempiamo di rumori: per non ascoltarci, forse, perché non sappiamo più restare con noi stessi”.
(Gianluigi Coltri)
Brano recensito:
“Comincia il concerto. La sala è piena, le luci si spengono, il pubblico tace. Entra il pianista e suona un Notturno di Chopin. Dopo una giornata passata a casa o al lavoro, da soli o con gli altri, siamo pieni di emozioni, pensieri e ricordi. La musica si spande e fa risuonare le voci che abitano la nostra vita interiore: arriva a tutti, ma dà l’illusione di parlare solo a noi. Ha il tono di una confessione che rivela la nostra stessa anima. Si alimenta della vita interiore, del “rumore emozionale” che è in noi: le nostre emozioni sono messe in risonanza. Questa fusione tra suono e “voci interiori” è promossa dalla musica stessa, ed è parte del godimento che proviamo ascoltandola. Il silenzio in gioco, qui, è esteriore: basta tacere, ascoltare, abbandonarsi al fluire dei suoni e delle emozioni”.
(Emanuele Ferrari, “Ascoltare il silenzio”, Mimesis, 2013)
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Pubblicato da dimmiTiascolto !

Centri di ascolto e di cultura comunicativa - emanazione Gsm San Giorgio Odv

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