“Oggi che ci troviamo nell’era delle grandi comunicazioni di massa, viviamo ormai sommersi dalle parole. Basti pensare che in molte case la TV accesa fa da costante sottofondo che inonda di parole la vita domestica. Oppure pensiamo anche alle nostre vite frenetiche spesso piene di comunicazioni frettolose al telefono, coi colleghi di lavoro, in famiglia e anche in comunità nella quale spesso siamo costretti a scambiarci tante informazioni nel poco tempo che abbiamo per poter stare assieme. E così accade che i brevi momenti che abbiamo a disposizione per poter stare un po’ in comunione vengono subito riempiti di comunicazioni rapide e magari anche di parole pronunciate velocemente senz’avere il tempo di rifletterle. La fretta nel parlarci rende le nostre relazioni sempre più frenetiche e, soprattutto ci sottrae la possibilità di stare ad ascoltarci, perché quando ci si parla frettolosamente non ci si ascolta davvero, in quanto ciascuno di noi finisce col concentrarsi non sulle cose che ascolta ma sulle cose che deve dire o fare”.